Giangiacomo Merli

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Biografia

Giangiacomo Merli, figlio di Carolina Margini, una "cittadina" di nobili natali di Reggio nell'Emilia,  e di Pompilio,  un "campagnolo" di Carpineti, nasce sotto il segno del Cancro nel 1914, il 20 luglio, dieci giorni prima che la Germania dichiari guerra alla Russia e che il primo conflitto mondiale abbia inizio: quasi un'ironia del destino, vivere due guerre mondiali, per un uomo che cercherà durante tutta la sua vita la pace e la professerà nell'arte.

 

Cresciuto in fretta, Giannino, come lo chiamava affettuosamente la madre, decide di essere un pittore, un'artista perché solo così si sarebbe sentito libero da quel mondo piccolo borghese in cui era nato: stupire , spiazzare i borghesi era il suo scopo, come per molti altri ragazzi timidi e sognatori come lui. Nonostante l'opposizione paterna e l'irrisione da parte del fratello maggiore, intraprende studi artistici.

 

I colori e la forza del tratto tipicamente emiliani, quasi  "fauve", li porterà con sé come corredo genetico perché Reggio Emilia esisterà solo nei racconti dei genitori, che si trasferiscono a Milano nel 1910 dove il padre trova lavoro come istitutore dei "Martinitt", la cui sede si trovava allora nel cuore di Milano. Sarà l'occasione per il bambino di entrare in contatto coi tesori pittorici ambrosiani, con  l'Arte.

 

Per mantenersi agli studi fa anch'egli l'istitutore presso l'orfanotrofio dove lavora il padre, insegna ai sordomuti, assiste persone anziane ed invalide. Queste esperienze rafforzano in lui la propensione ad aiutare gli altri e a schierarsi dalla parte dei più deboli.

 

Si diploma al Liceo Artistico di Brera ed all'Accademia di Brera, dove è allievo di Aldo Carpi. Frequenta i corsi della facoltà di Architettura di Milano, dove è compagno di studi ed amico di alcuni fra i più avventurosi protagonisti dell'avanguardia pittorica e plastica.

Subito dopo lo attende il servizio militare. Frequenta la scuola Allievi Ufficiali di Genova e, durante la seconda Guerra Mondiale è a Milano per assistere i civili, vittime dei bombardamenti.

 

Nel 1943, dopo l'8 settembre, attende invano una camionetta di partigiani vicino a Luino, senza sapere che è stata fatta saltare in aria e nella notte, non avendo altra via di fuga, attraversa a nuoto il fiume Tresa, con altri militari, e raggiunge la Svizzera, dove viene internato nel Cantone tedesco di Schwitz.

 

Essendo artista, trova il modo di sbarcare il lunario molto meglio degli altri, si mantiene vendendo i quadri e un notaio di Koppingen, una cittadina vicina a Berna, lo ospita nella sua casa fino al suo ritorno in Italia alla fine del '45.

 

Per vivere si "inventa" un'agenzia di pubblicità, un mestiere da pioniere in quegli anni. Diventa il p.r. dell'Alemagna. Conosce il gotha artistico ed il "gran mondo" di quel periodo: la Callas, Walt Disney, Walter Chiari, Coppi e Bartali, Ermanno Olmi, Luciano Emmer, … è amico di Walter Molino, Pietro Annigoni, dei Colla, i burattinai di Milano, e intanto gira per l'Europa. Continua a dipingere ed allestisce la sua prima personale alla Galleria Gussoni di Milano nel 1952.  Conosce Carlo Carrà ed ha rapporti con Achille Funi. Frequenta il Circolo del Gatto Nero. Entra nella Società per le Belle Arti alla Permanente di Milano, dove espone nei primi anni '60.

Fa la conoscenza di Max Dissart, un pittore parigino, col quale avrà un intenso scambio culturale. Incontra Umberto Lilloni  con la figlia alla vernice di una sua mostra ed inizia così una piacevole amicizia con il grande chiarista lombardo.

 

Nel 1975 è invitato ad esporre al Palazzo dell'Unesco a Parigi e vince la Medaglia d'Oro alla Mostra Internazionale.

Nel 1979 le sue litografie vengono scelte da Bolaffi Arte per i propri abbonati.

Nel 1981 il Comune di Milano gli dedica una mostra personale al Museo di Milano di Via S. Andrea.

Nel 1982 è vincitore della Rassegna Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Nel 1986 il Comune di Campione d'Italia  organizza una mostra in suo onore alla Galleria Civica.

Nel 1987 la S.E.A. - Società Esercizi Aeroporti, in occasione del  gemellaggio tra Milano/Linate e Parigi/Orly, lo invita come espositore.

Nel 1992 la Galleria S. Vidal di Venezia  ospita la sua ultima personale.

 

Muore improvvisamente nel 1998, nello stesso giorno ed alla stessa ora della sua nascita.

Per ulteriori informazioni:    info@fondazionegiangiacomomerli.com